La startup è uno spin-off dell’Università di Firenze e opera nel settore della ricerca farmaceutica e, in particolare, nel campo oncologico e onco-ematologico avvalendosi di nanotecnologie.
Come ci ricorda, Anna Rosa Arcangeli, direttore scientifico di Di.V.A.l., che sta per Laboratory for Drug Validation and Antibody production, negli ultimi anni il team di ricerca si è spostatoi sempre più sulla ricerca applicata, anche grazie alla creazione di un laboratorio congiunto fra Università e Istituto Toscano Tumori per la validazione di farmaci. Da qui la prima idea di creare una startup. L’incontro con l’attività dell’Incubatore universitario guidato dal Prof. Marco Bellandi ha dato la spinta decisiva. Dopo un percorso di pre-incubazione di oltre un anno che ha portato i ricercatori a diventare in imprenditori, è nato uno spin-off a marzo del 2012, che vede la partecipazione dell’Università di Firenze con una quota del 3,7%. Della compagine societaria fa parte anche Colorobbia, azienda che ha portato come competenza la capacità di sintetizzare nanoparticelle.
Il team è formato da ricercatori, giovani assegnisti di ricerca e ricercatori a tempo determinato del dipartimento di medicina a cui si sono aggregate altre expertise di tipo veterinario e ingegneristico.
L’azienda ha due linee di business: i servizi (di validazione di farmaci, di tossicità, …) e i prodotti biotecnologici. Per realizzarli si parte dalla creazione di anticorpi monoclonali, che vengono ingegnerizzati per farli diventare sempre più piccoli, fino a diventare nano-anticorpi che vengono legati a nanoparticelle.Il modello di business prevede, dopo un consistente investimento iniziale dei soci, l’autofinanziamento realizzato grazie ai servizi, che consente di pagare i dipendenti e a finanziare la ricerca a cui concorrono anche bandi regionali ed europei. Di.V.A.L. ha fra l’altro partecipato a un bando di biofotonica, finanziato anche dalla Regione Toscana, che vede anche la presenza di un’università tedesca e, come co-partner, di una grande azienda come Philips.
La startup è entrata, portando la sua specifica competenza nella creazione di nano-particelle, anche in un consorzio europeo (formato da 20 partner) che studia lo sviluppo dei neuroni corticali nei bambini e lo sviluppo di epilessie.
Quello di Di.V.A.L. è un caso di startup innovativa basata su tecnologia italiana che, grazie ad un modello economicamente sostenibile, potrà aiutare giovani ricercatori a trovare una prospettiva di lavoro qualificato senza la necessità di andare all’estero.